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domenica 28 gennaio 2018

Conoscete la “Casa degli Omenoni”?

immagine della casa degli omenoni di Milano

Conoscete la “Casa degli Omenoni”? Magari ci siete passati davanti tante volte senza mai far caso a quelle gigantesche statue che sbucano dalla facciata e senza conoscere la storia che c’è dietro.

 

Il palazzo è in centro, proprio dietro Piazza San Fedele, e si capirà facilmente che il nome deriva dagli otto giganteschi uomini scolpiti da Antonio Abondio per volere di Leone Leoni. Un nome forse poco noto ma a Milano è stato uno scultore importante, al servizio sia di Carlo V d’Asburgo che di Filippo II di Spagna.

 

Dopo aver viaggiato molto ed essersi fermato solo per poco a Milano, Leone Leoni aveva deciso di stabilirsi nella città definitivamente e per farlo aveva bisogno di una casa adatta alle sue esigenze. E allora aveva fatto la sua richiesta direttamente all’imperatore. Nel 1546 Carlo V, dunque, regala a Leoni una casa all’interno della parrocchia di S. Martino in Nosigia che lui inizia a trasformare e a rendere uno dei palazzi più belli di Milano. Tanto bello da attirare l’attenzione del critico d’arte Giorgio Vasari, che ne “Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori et architetti”, descrive la sua caratteristica principale, ossia  le cariatidi maschili della facciata.  

 

facciata casa amenoni di MilanoLa facciata è composta da due piani e da un attico, di epoca posteriore. Al piano terreno ci sono gli otto immensi telamoni in pietra, che probabilmente rappresentano barbari sconfitti, ispirati alla Roma classica. 

 

Subito sopra c’è un’alternanza di finestre e nicchie mentre al centro c’è un fregio che allude al casato dei proprietari.Si vede, infatti, un satiro che, nel tentativo di sottrarsi all’aggressione di due leoni, indietreggia sino a sporgersi dal cornicione.

 

L’opera è un monito per i visitatori malintenzionati e un’indicazione sull’aggressività della famiglia.

  

Ma c’è da dire che dell'edificio originario oggi non si conserva molto perché i restauri fatti tra Ottocento e Novecento modificarono molte cose a cominciare proprio dalla facciata. Al piano nobile, infatti, alle finestre furono aggiunti dei balconi in ferro battuto. Anche la disposizione degli interni venne modificata e quel poco che sappiamo dell’originale idea di Leoni lo si deve alle descrizioni all’interno di un inventario del 1615, redatto alla morte di Giovanni Battista Leoni, nipote dello scultore.Cortile Casa Amenoni Milano

 

Quel che resta della “Casa degli Omenoni”, comunque imponente e di grande pregio, per motivi burocratici e per decisioni sbagliate rischia di essere demolito all’inizio del ‘900. Poi, per fortuna, l’idea viene scartata e nel  1929 l’architetto Portaluppi lo restaura facendo ulteriori modifiche all’impianto originale. Viene, infatti, eliminata la scalinata, viene chiuso il porticato sul cortile con vetrate, nel cortile viene realizzata una piscina e un giardino.

 

Con questa nuova veste diviene la nuova sede del "Nuovo Circolo", o Clubino, come ancora oggi è chiamato. In realtà il “Clubino” è inaugurato nel 1901 per scissione dal più antico “Circolo dell’Unione” che nella nuova dimora continua a svolgere le sue attività. Da sempre riservato a soli uomini, a tutt’oggi è un ritrovo per la borghesia e aristo­crazia milanese. Attualmente ha 644 soci.

 

 

 


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