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mercoledì 13 settembre 2017

Palazzo Turati, un gioiello restaurato

  

Oggi è sede di alcune imprese ma Palazzo Turati, nel cuore di Milano, ha alle spalle una lunga e affascinante storia.

 

Costruito tra il 1873 e il 1876 per conto del conte Francesco Turati, esponente dell’industria cotoniera ottocentesca lombarda, divenne ben presto un'icona dello stile neo rinascimentale milanese grazie all’architetto Enrico Combi che ne curò le rifiniture.

 

Il complesso ha una pianta quadrangolare regolare ed è caratterizzato da una facciata esterna lineare e maestosa, interamente rivestita con un bugnato di pietra e arricchita da motivi decorativi in corrispondenza del portone di accesso centrale e delle parti laterali in risalto rispetto al filo dell’edificio.

 

Al centro del complesso si trova un chiostro, caratteristico dell’architettura milanese, ornato da un doppio porticato in corrispondenza dell’androne carraio e da un semplice porticato sui restanti tre lati.

 

 

Originariamente il palazzo aveva il piano terra, l’ammezzato, il primo piano nobile e il secondo, mentre oggi è costituito da ben cinque piani, realizzati negli anni ’20.

 

 

Al piano primo in corrispondenza del fronte su via Meravigli, c’erano i saloni nobili ma oggi, di quelli, ne restano solo tre, arricchite con pitture di Giuseppe Bertini e Mosè Bianchi e con sculture di Ludovico Pogliaghi.

 

 

Anche lo scalone monumentale di salita al piano nobile è ancora quello originale. Ha una doppia rampa, con pianerottolo intermedio rettangolare in marmo bianco di Carrara con intarsi in giallo reale e parapetto finemente cesellato. Cornici a stucco segnano l’inizio del piano primo, dove lesene con motivi pittorici a grottesche (analoghi a quelli presenti in facciata) scandiscono gli spazi tra una finestra e l’altra.

 

Sui lati lunghi tre finestre sono rivolte verso il cortile laterale e le tre opposte verso la galleria che circonda il cortile principale; sui lati corti due specchi, che ripetono lo stesso modulo delle finestre ad arco, fronteggiano invece le due porte di accesso al piano nobile.

 

Da poco, è stata effettuata una ristrutturazione che ha consentito di dotare l'edificio di tutti gli impianti tecnologici, i servizi e le linee di comunicazione più avanzati, rendendolo un centro polifunzionale prestigioso, a disposizione delle imprese, delle istituzioni e della città.

 



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